Mancherebbe l’ufficialità, ma possiamo dare per certa l’iscrizione della squadra dell’Ac Monopoli al prossimo campionato Lega Pro Seconda Divisione. La data ultima conosciuta (28 giugno 2009), entro la quale le società professionistiche del mondo pallonaro sono obbligate a presentare tutta la documentazione necessaria (bilancio in primis), pare sia alla portata della famiglia Ladisa. Per la verità, si è accennato anche all’eventualità di una proroga al 7 luglio, ma non dovrebbe essere il caso della società di via Palmiro Togliatti. Scongiurata la crisi, che solo pochi giorni fa appariva irreversibile, la famiglia Ladisa si appresta ad iniziare la settima stagione consecutiva in sella al sodalizio calcistico biancoverde, e si appresterebbe a compiere i primi importanti passi, in vista della prossima avventura calcistica. A tal proposito, è stato visto in sede biancoverde, il ds Giovanni Manzari. Che la nostra “bomba” non fosse una bufala lo sapevamo per certo. Fummo i primi a caldeggiare l’eventualità del clamoroso (per certi versi) ritorno dell’esperto stratega del calciomercato. Giovanni Manzari, monopolitano d’adozione, era stato provvisoriamente messo in disparte dai vertici dell’Ac, dopo aver provveduto all’esonero di mister Geretto. Quel doppio licenziamento lasciò l’ambiente locale alquanto sbigottito, non tanto per la “cacciata” dell’allenatore veneto, quanto per l’inattesa decisione di additare anche Manzari per non aver svolto al meglio il proprio incarico. Sinceramente, non abbiamo mai avuto dubbi sulle capacità del d.s., e in cuor nostro, abbiamo sempre sperato di un suo imminente ritorno. Se, la notizia sarà confermata, allora possiamo dire di aver compiuto il primo importante passo verso un degno rilancio di una vera e propria programmazione. Intanto, dopo aver intravisto il d.s. in società, in centro si è rivisto Paolino Carbonaro. L’attaccante siciliano, che tanto bene ha fatto durante la scorsa stagione, ha fatto visita ai suoi amici. Ieri (martedì 23 giugno), è stato incrociato dal sottoscritto in pieno centro. Carbonaro era in macchina (Bmw), in compagnia di tre amici. Paolino, di proprietà Palermo Calcio ha legato molto con l’ambiente monopolitano. Che non ritorni anche per il prossimo campionato in prestito? Per il momento è solo una vaghissima ipotesi. C’è anche da dire, che il numero dei calciatori di prima squadra ha raggiunto l’esigua cifra di 7-8 elementi. Con le partenze dei prestiti (Gatto, Thackray, Szatmari, Carbonaro e Saraò), delle rescissioni (Luis Tinoco e Lorusso), Ceccarelli (ceduto al Chievo), Gambuzza (al Sorrento, a quanto pare), Moschetto (Barletta o Lanciano?), Mele (non dovrebbe rientrare nei piani societari), Balistreri (comproprietà col Paleremo, c’è il rischio che si ricorra alle buste), Minopoli e Lanzolla (richiestissimi), D’Urso (per il portiere napoletano si attende di conoscere il nome del nuovo tecnico, per sapere se rientra nei piani), Giovanni Colella (in teoria, il giovane terzino avrebbe mercato, ed accasarsi altrove non sarebbe difficile). Resterebbero i fedelissimi Gianluca Loseto, Francesco Colella e Bonfardino, oltre a Turone (il centrale genovese si è rivelato un baluardo imprescindibile nel reparto difensivo, specie nel girone di ritorno). Altri giocatori di prima squadra sarebbero tutti giovanissimi, ossia: Crastolla, i gemelli Michele e Marco Franco, De Giorgi (rientrato dal prestito di Brindisi), Pascale, Lapertosa, Perilli, Amodio (di rientro dal prestito di Chieti), Confalone, Rosato, Rana, Curri e Renna. Anche il restante novero di calciatori della Berretti di mister Onofrio Comes, può essere considerato al pari facente parte del gruppo. Per i nomi dei papabili allenatori: continua la scia di voci che insiste su, Franco Delli Santi e Marcello Chiricallo, entrambe vecchie conoscenze del calcio indigeno, per aver vestito la gloriosa casacca biancoverde. Su questo capitolo, rimaniamo ancora sul “possibile” e sul “forse”, se non si tratta proprio di fantacalcio. Infatti, di concreto non si conosce nulla, o almeno, per il momento la società non fa filtrare nulla, e il tutto verrebbe volutamente tenuto top secret. Non ci resta che pazientare.. ancora un po’.
Filippo Rattile - Foto: Giovanni Barnaba
Filippo Rattile - Foto: Giovanni Barnaba