Gli albori agonistici: Giovanni ha esordito nel massimo torneo calcistico italiano il 16 maggio 1998, in occasione di Napoli-Bari 2-2, per quella gara era indisponibile il titolare, il materano Franco Mancini e il suo vice Luca Gentili, riuscendo a mettere poi insieme cinque incontri in serie A, fra i quali Milan-Bari nella stagione successiva.Giovanni Indiveri, ha giocato nelle serie inferiori, seppur militando in squadre blasonate come Ascoli, Cesena, Pescara e Pisa. Nell’estate del 2009 lascia i biancazzurri adriatici per passare al Cassino in Lega Pro Seconda Divisione, squadra con cui firma un contratto annuale per ritrovarsi poi, a giugno 2010, svincolato. Si accorda a metà stagione successiva con la Liberty Monopoli di Tatò e Laruccia, squadra della sua città natale militante nel campionato d’ Eccellenza, dal 23 dicembre 2010 ne comunica ufficialmente l'ingaggio. L’arrivo di Indiveri, è accolto più che benevolmente viste le presenze di baby portieri in casacca biancoverde, ancora aspri per il delicato ruolo. La presunta svolta: La liberty, anche in virtù di ulteriori innesti invernali di spessore, riprende a marciare in classifica sino a raggiungere una meritata posizione in piena lotta playoff. Ma, come fosse una bella principessa giunta a corte, e mentre si appresta a deliziarne tutti i cortigiani, a qualcuno non dev’essere andato giù il fatto di vederla salire sugli onori delle cronache, a suon di successi ed entusiastiche cavalcate in palcoscenici di coppa, dove la “principessa” Liberty andava primeggiando a suon di reti. Qualcuno deve aver pensato “bene” di sottrarre le scarpette alla principessa, manco fossero di cristallo, manco fossero di una qualche candida Cenerentola.
Il presunto fattaccio: qualcosa di giallo stava per tingersi. A fine gara, in una contesa stravinta dai locali per 3-0, Giovanni (pare) abbia rivolto qualche frase all’indirizzo della panchina dello Scalea Calcio, ove, a quanto pare non sedeva nessun tesserato colored. Eppure, sul referto del commissario di campo giungono, con grande stupore generale, fantomatiche frasi razziste ai danni di un calciatore di colore, pronunciate dal portiere monopolitano. Il presunto fatto scaturisce una maxi squalifica ai danni del portiere, 5 giornate di stop da scontarsi in gare di Coppa Italia.
La beffa dopo il danno: La Libertry Srl invia ricorso d’urgenza (respinto). Il portiere s’interroga sull’accaduto. Indiveri non gode più di tutta la stima incondizionata del popolo dai drappi color bianco e verde. Sul portiere incominciano a “sparare” un po’ tutti, compreso il magazziniere della società (non che non se ne conoscevano certi tratti biliosi, di quest'ultimo). Non per spirito di contraddizione ma, per stima incondizionata verso Giovanni, potremmo mettere la mano su lo foco senza bruciarcela (contrariamente a quanto un certo Mucius Scevola fece 2519 anni fa, poi ustionandosela). Su Giovanni, potrebbe garantire colui che vi scrive, non necessariamente solo per l’amicizia che lo lega al calciatore, ma per la trasparenza con cui un vero professionista e una persona autentica affronta la vita di tutti i giorni. Chi ha “sparato” sul portiere, l’avrà fatto anche o solo per emulare la massa. Troppo comodo nascondersi dietro al mucchio. Troppo comodo “sparare” senza mostrarne l’arma; è come omettere le vere ragioni, come aver proliferato il verbo, senza averlo ben collegato alla propria grigia materia cerebrale. Non “sparate” sul portiere. Riflettete prima. Intanto, la principessa Liberty è (temporaneamente) claudicante e priva di scarpette. Se ne sta li sola, che riflette su tutto l’ accaduto; non strizza più l’occhio a Indiveri e ne a Ferrara che, hanno pagato per tutti. Chissà poi perché…
Il presunto fattaccio: qualcosa di giallo stava per tingersi. A fine gara, in una contesa stravinta dai locali per 3-0, Giovanni (pare) abbia rivolto qualche frase all’indirizzo della panchina dello Scalea Calcio, ove, a quanto pare non sedeva nessun tesserato colored. Eppure, sul referto del commissario di campo giungono, con grande stupore generale, fantomatiche frasi razziste ai danni di un calciatore di colore, pronunciate dal portiere monopolitano. Il presunto fatto scaturisce una maxi squalifica ai danni del portiere, 5 giornate di stop da scontarsi in gare di Coppa Italia.
La beffa dopo il danno: La Libertry Srl invia ricorso d’urgenza (respinto). Il portiere s’interroga sull’accaduto. Indiveri non gode più di tutta la stima incondizionata del popolo dai drappi color bianco e verde. Sul portiere incominciano a “sparare” un po’ tutti, compreso il magazziniere della società (non che non se ne conoscevano certi tratti biliosi, di quest'ultimo). Non per spirito di contraddizione ma, per stima incondizionata verso Giovanni, potremmo mettere la mano su lo foco senza bruciarcela (contrariamente a quanto un certo Mucius Scevola fece 2519 anni fa, poi ustionandosela). Su Giovanni, potrebbe garantire colui che vi scrive, non necessariamente solo per l’amicizia che lo lega al calciatore, ma per la trasparenza con cui un vero professionista e una persona autentica affronta la vita di tutti i giorni. Chi ha “sparato” sul portiere, l’avrà fatto anche o solo per emulare la massa. Troppo comodo nascondersi dietro al mucchio. Troppo comodo “sparare” senza mostrarne l’arma; è come omettere le vere ragioni, come aver proliferato il verbo, senza averlo ben collegato alla propria grigia materia cerebrale. Non “sparate” sul portiere. Riflettete prima. Intanto, la principessa Liberty è (temporaneamente) claudicante e priva di scarpette. Se ne sta li sola, che riflette su tutto l’ accaduto; non strizza più l’occhio a Indiveri e ne a Ferrara che, hanno pagato per tutti. Chissà poi perché…
Filippo Rattile
sparano a salve senza rendersene conto..grande giovanni ..grande articolo, complimenti!!!
RispondiEliminasiamo con te giovanni..grande portiere... articolo azzeccato, fuori dal solito coro...complimenti!
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