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Iniziati i lavori di demolizione dell “ex carcere mandamentale”

Hanno preso il via i lavori necessari per la demolizione dello stabile denominato ex carcere mandamentale di via Fra Girolamo Ippolito. E’ la società Effecostruzioni Srl, dopo essersi aggiudicata la proprietà dell’immobile, ad aver disposto l’avvio dei lavori di demolizione inizialmente fissati a partire dal 31/3/2011 ma, slittati per motivi tecnici di circa 75 giorni. La vendita dello stesso stabile e del suolo da parte del Comune, il cui ricavato era destinato in favore del completamento del palazzetto dello sport di via Procaccia, per il quale fu recentemente redatto uno studio di fattibilità, se l’è aggiudicato la Effecostruzioni Srl di Castellana Grotte che ha messo a punto un progetto per la costruzione di civili abitazioni. Intanto l’area, un tempo già teatro di lavori perenni (recente completamento dell’incrocio stradale via Franca Raimondi, viale Aldo Moro zona Baione) ha vissuto l’ultimo atto legato all’arteria collegata al sottovia ferroviario di via Chiantera. Ad oggi, l’unico tratto sconnesso (asfalto da rifare) è proprio il tratto di via Fra Girolamo Ippolito che si congiunge a via Baione, dinanzi alla sede della Tenenza di Finanza. Verosimilmente la strada sarà messa a nuovo soltanto al termine dei lavori di costruzione delle palazzine previste nella particella dell’ex carcere mandamentale. Le prime mura a essere buttate giù  sono state quelle recenti servite a murare l’ingresso principale e le finestre. A breve, si apprende, arriveranno le ruspe per completare la demolizione. L’ex carcere (mai entrato in funzione) fu edificato negli anni a cavallo fra il ‘69/’70. Proprio mentre il Cagliari si apprestava a vincere il suo primo e unico scudetto calcistico e mentre l’Italia di Valcareggi preparava il mondiale messicano, a Monopoli stava per essere consegnato lo stabile che era stato previsto per ospitare detenuti. L’ex carcere (che poi ex non lo è stato mai) non è mai entrato in funzione per l’utilizzo previsto all’origine. Era sin’anche stata edificata la cappella ma, successivamente, quelle che dovevano essere delle celle detentive si sono tramutate in abitazioni per alcune famiglie che le occuparono abusivamente per oltre un decennio. Quest’area, un tempo in preda al degrado puro inizia pian piano a tornare alla normalità e si spera anche alla modernità. Nell’ultimo decennio il rione ha preso (finalmente) sembianze più consone agli anni 2000 e si appresta (auspicabile) a diventare una zona residenziale di primo livello. Starà anche alla volontà dell’amministrazione averne cura, nonché al senso civico di tutti i fruitori e non solo dei residenti.

Filippo Rattile

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