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La tempesta di mercoledì pomeriggio ha sfiorato Monopoli

Polignano a Mare, Conversano, Turi, Rutigliano, Noicattaro, Mola di Bari, Torre a Mare, Triggiano, Bari,  Capurso,  Adelfia sono le località che, nel pomeriggio di ieri (mercoledì 8 giugno) sono state interessate dal un’anomala tempesta di vento, grandine, pioggia e trombe d’aria. Tutti i territori comunali di queste città hanno vissuto momenti di autentico terrore poco dopo le ore 15.15. Monopoli nord è stata lambita solo marginalmente dal ciclone, con le zone di Mozzo, Parco di Tucci, Corvino, Marzone, Petrarolo, San Bartolomeo, Cozzana, Ferri e Sant’Oceano, in parte e interessati soprattutto dalla pioggia e solo marginalmente da grandine. Non si registrano danni in nessun territorio monopolitano. In città, solo alcuni rioni a nord sono stati interessati dalla pioggia, dapprima violenta e poi solo sporadica. Polignano a Mare, terminata la tempesta si presentava completamente sommersa dall’acqua meteora. Colture e raccolti compromesse: vigneti, mandorleti, tutti gli altri frutteti, angurie e patate. L’agricoltura della zona rischia la paralisi e c’è già chi si sta adoperando per sensibilizzare i politici e far istituire in maniera straordinaria lo stato di calamità naturale. Le stime provvisorie dei danni ingenti potrebbero contenere cifre astronomiche. Molti abitanti delle città interessate hanno dichiarato di non avere mai assistito a una simile scenario (quasi apocalittico per queste latitudini)  in vita loro, compresi i meno giovani.

Le scene che ne venivano fuori erano: auto seriamente danneggiate dai violenti pezzi di ghiaccio che si scagliavano sulle carrozzerie e sui parabrezza, sin’anche vetrate di civili abitazioni andate in frantumi, cornicioni staccati dai tetti delle case, paletti di sostegno delle antenne piegati sui tetti. Ma com’è possibile che, anche le nostre zone (seppur raramente) possono essere interessate da questi violenti episodi di maltempo? La risposta più plausibile potrebbe essere quella del forte contrasto termico e dall’orografia del territorio, dall’improvvisa evaporazione di sacche di calore. Tirare in ballo l’effetto serra sarebbe (pensiamo) fuori luogo; d'altronde la natura fa il suo corso e quasi mai si preoccupa di quello che incontra sulla propria strada. Gran da fare per i VV.FF. dei distaccamenti di Bari e di Putignano che intervenuti sul posto per liberare i restanti residui pericolanti. Allertati agenti della Polizia Municipale delle città coinvolte e relativa Protezione Civile. Per fortuna, il loro intervento serve spesso a rassicurare i civili e a portare il prezioso aiuto. Anche alcuni natanti al largo di Polignano hanno prontamente lanciato l’sos alla Capitaneria di Porto della vicina Monopoli. Tratti in salvo tutti gli occupanti dei natanti. Erano previsti temporali ma, non era stato previsto un ciclone di tale portata e pericolosità. Ci sentiamo però, di spezzare una lancia in favore dei portali meteo web i quali operatori, svolgono un lavoro difficilissimo. L’orografia del territorio peninsulare (soprattutto) presentando particolarmente vario, necessita di una quantità di dati massicci aggiuntivi. Catene collinari o montuose, presenza di determinati golfi o correnti marine, ampiezza delle pianure, vicinanza di fiumi, torrenti, laghi e corsi d’acqua. Tutti determinanti per influire il clima, anzi il “microclima”. Ecco che è (quasi) impossibile diramare bollettini meteo personalizzato, zona per zona limitati a comuni i quali territori sono minuscoli. L’esempio più lampade si è avuto proprio durante la tempesta di mercoledì pomeriggio: Polignano, colpita da chicchi di grandine grossi come palline di ping-pong, mentre Monopoli nord (solo 4/5 km distante) lambita appena dalla pioggia e dal forte vento. In futuro, sarebbe più opportuno tener maggiormente a mente le previsioni del tempo e cercare (senza eccessivi allarmismi) di prepararsi al peggio; stipulare polizze assicurative per i propri raccolti.. e magari pregare invocando il proprio santo protettore.

Filippo Rattile

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